I medici lo prescrivono, i ricercatori lo consigliano, fa bene alla psiche e migliora le difese immunitarie….
Si tratta di una vera e propria necessità:
Lo sport
Lo dovrebbe coinvolgere tutti i soggetti in età infantile e adolescenziale, indipendentemente dal diabete, visto l’alto livello di sedentarietà presente in Italia nella convizione che questa è salute, è vita… e, semplicemente, voglia di vivere
Sul versante clinico, l’attività fisica — oltre alla terapia insulinica e alla corretta alimentazione — rappresenta infatti il terzo caposaldo per garantire soprattutto ai soggetti diabetici di crescere sani nel fisico, di raggiungere il giusto livello di autostima, di non sentirsi esclusi, ma di poter svolgere e condividere in sicurezza qualsivoglia attività sportiva con i loro coetanei non diabetici.
Per tutti i Diabetologi pediatri il cruccio e’ sia sempre quello: mentre in Ospedale è possibile dare un buon supporto alle famiglie dei bambini/ragazzi affetti da diabete di tipo 1 per quanto riguarda la terapia insulinica e l’alimentazione, l’attività fisica — cioè la “terza gamba” necessaria a mantenere in equilibrio il compenso metabolico — rimane sempre un po’ in ombra, come in disparte, difficilmente “propagandabile” con efficacia. Eppure senza quella “gamba” la terapia non funziona. Senza attività motoria e/o lo sport, quello “sgabello metabolico” sul quale si siedono questi ragazzi rimane storto e sbilenco, col rischio di cadere a terra.
Da qui nasce il diabsportday 1° edizione nel 2017 La Giornata dedicata al rapporto tra diabete, sport ed esercizio fisico.
In un contesto monumentale particolarmente suggestivo quale quello del Complesso monumentale della Cittadella di Alessandria.
Ad accompagnare i partecipanti durante il corso del “DIAB Sport Day” 2016 presenti tre testimonial sportivi: la nuotatrice Monica Priore e l’alpinista Marco Peruffo —entrambi diabetici — e la maratoneta olimpica Catherine Bertone.
Il primo obiettivo della Giornata è sarà quello del rilascio del “Passaporto sportivo”: un documento che certifica per ogni singolo soggetto le rispettive capacità motorie e individua le loro predisposizioni, in base all’età, per avvicinarli in tutta sicurezza alla pratica dell’attività sportiva. Il conseguimento di questo obiettivo è stato affidato allo staff di Marathon Center di Brescia, il Centro di Medicina Sportiva creato nel 1981 dal dr. Gabriele Rosa e che si occupa della valutazione funzionale e della preparazione sportiva di atleti in numerose discipline sportive, sia individuali che di squadra.
Quale secondo obiettivo, non meno importante, gli organizzatori hanno individuato quello di stimolare il più possibile i giovani con diabete tipo 1 ad ambire convitamente a praticare lo sport, sia per un miglior compenso glico-metabolico, che anche come vera e propria scelta culturale e per una migliore qualità della vita.
Ma sopratutto, ci preme far conoscere il diabete e far sapere che avere il diabete non è un limite nella pratica di uno sport; per questo cerchiamo con questo evento del 15 ottobre in Cittaddella degli “alleati” nei diversi soggetti del mondo dello Sport, CONI in primis, affinché ci si adoperi sempre di più a rimuovere quelle barriere culturali che a volte scoraggiano o impediscono l’avvicinarsi di questi giovani alla pratica sportiva.